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C'è sempre dentro di noi un posto, in un angolo, più o meno grande, del nostro cuore, riservato a quella persona speciale che abbiamo incontrato ormai tanto tempo fa . In quell'angolo rifugiamo e liberiamo le nostre emozioni.
Nel mio angolo ho messo te.

Scrivo parole che hanno radici e tormenti, nero su bianco , fotografie di ricordi. Scrivo parole che dimorano nell'animo e silenziose scivolano e costruiscono, imbastiscono nuovi giorni e nuovi sorrisi, liberando il pianto di giorni andati. Ti racconto parole che hanno mille segreti, taciute mille anni, prigioniere della paura, della consapevolezza. Ti racconto il calore di un bozzolo ancora acerbo che si dischiude all'alba di un giorno d'estate e libera in volo ali nuove

Il lucchetto nel cuore




E' una gran fatica tenere a bada tutto, la vita, si sa, per ogni momento bello che ti offre, ti presenta il conto e il prezzo da pagare è sempre molto alto. Quando sembrava si fosse tutto aggiustato, ho dovuto cominciare a fare i conti con i miei doveri di figlia, unica, di due genitori ormai troppi anziani per badare da soli a se stessi. Mia madre, una donna solitaria e arrabbiata con la vita, generosa per tutto ciò che c'era di materiale e così avida di affetto. Così dura da celare ogni sentimento. Così fragile da nascondersi per una vita intera dietro una depressione di cui non ricordo l'inizio e non ho mai visto la fine. Mia madre che non si era mai voltata a porgermi un sorriso, una carezza, un gesto d'amore che non somigliasse a una banconota elargita con troppa facilità, mia madre vittima di un dolore antico, di un amore negato, di un’infanzia smarrita… mia madre si ammalava; un mal di vita, di rassegnazione, di abbandono, di debolezza. Aveva deciso che questa vita non le interessava più e si avvolse nel buio di una stanza a confondere i suoi sogni con una realtà che rifiutava.

Quante volte ho gridato perché lei si voltasse a guardare dalla mia parte.
Quante volte ho sussurrato un bisogno.
Quante volte ho corso per essere la migliore, per arrivare prima davanti ai suoi occhi.
Quante volte ho elemosinato un elogio, un complimento, un apprezzamento per qualcosa che avevo faticato.
Non ero esattamente la figlia che voleva, ero sempre contro e lontana da ciò che lei desiderava per me, facevo di tutto per piacerle, per raggiungere un compromesso, ma ero comunque sempre troppo lontana.
Il suo carattere autoritario e la mia natura ribelle hanno fatto il resto e il buio di quella malattia ci divideva ancora di più.
Eppure io ti amavo. Eppure tu mi amavi.
Avevo deciso di andare avanti a modo mio senza cercare più di compiacerla per essere apprezzata, senza reprimere più emozioni che non avrebbe gradito. Avrei vissuto a modo mio e lei avrebbe dovuto rispettarlo. Così mi ritrovai fuori di casa in una scelta che sapeva di rabbia, e la rabbia si sa, non conduce lontano.

La quiete nell'anima










Finalmente la quiete. Mi era stato assegnato un piccolo contributo per prestazioni lavorative presso la scuola media e questo, unito all'impegno della lavanderia in cui andavo a stirare  mi permetteva un po più di indipendenza economica  oltre a colorare le giornate rendendole meno noiose, certo dovevo correre ma questo mi rendeva briosa,  mi dava lo stimolo giusto per sentirmi di nuovo viva, in competizione, di nuovo allo starter pronta ad accendere il motore. La stanchezza non metteva limiti alle mie serate, ritrovavo tutta la voglia di uscire, stare tra la gente, scalpitante come se finalmente potessi divorare tutto quello che, per tanto tempo, avevo visto ormai irraggiungibile. 
Ero una donna libera incontro al suo tempo e finalmente ne vedevo ancora avanti a me, liberavo la mia audacia, la mia spregiudicatezza. Era come se fossi rimasta per tanto tempo seduta ad aspettarmi e finalmente mi ero raggiunta, ritrovata. Ero sopravvissuta al passato, guardando indietro vedevo una fila interminabile di giorni sbagliati, buttati , sprecati, ed ora volevo correre incontro a sogni e desideri, sfiorando ogni momento accarezzandolo. Il passato era dietro le spalle ed io volevo salvare il tempo che restava.
Poi c'era il pensiero di lui; quell'uomo che aveva risvegliato la mia sensualità, quella presenza discreta che invadeva i miei pensieri e suscitava i miei desideri, che mi regalava emozioni sconosciute, che liberava i miei pensieri più audaci lasciandomi addosso l'odore del sesso, il desiderio di trasgressione, una passione che mischiava odori e sapori coinvolgendo corpo, mente e anima con emozioni sconosciute, desideri arditi. Quel posto vicino a lui era un posto dove tutto poteva accadere.



Salgo in macchina e vengo da te. E' così eccitante pensare che mi stai aspettando e pensieri indecenti ti percorrono mente e pelle. Ogni poro della mia pelle trasuda erotismo, l'eccitazione sale ad ogni chilometro che percorro. Pregusto i momenti fatti di te. Eccoti, sei li che mi aspetti seduto in macchina e mi guardi mentre parcheggio...prima di scendere tolgo gli slip e li infilo in borsa . 
Ciao...come stai? non ho tempo per le parole , voglio sentire la tua lingua avvolgere la mia, mentre la mia mano prende la tua e la guida tra le cosce umide di un desiderio che freme. Ci sarà tempo dopo per le parole, ora riempimi di te, saziami di emozioni, scalda i miei brividi. Il calore della tua bocca provoca tremori...è così bello guardarti mentre cerchi il mio piacere e con la lingua lo percorri, mi entri dentro fino all'anima amalgamando i tuoi odori ai miei mentre il piacere mi avvolge in un vortice animalesco mi accompagni su, fino alla follia , corpo contro corpo, per poi ridiscendere e placarsi, esausti, felici.

Il puzzle





Convivere con una figlia adolescente  è come aspettarsi da un momento all'altro che arrivi l'uragano a devastarti casa. Era un momento in cui affrontare le problematiche adolescenziali mi rendeva molto insicura; all'improvviso ero madre e padre allo stesso tempo e nel nuovo ruolo non ero molto disinvolta né molto capace. I figli, si sa, sanno sempre cogliere l'attimo e approfittare delle situazioni a loro vantaggio. Così feci una bella corsa a perdifiato, arrancando qua e là, cercando di ritrovare il mio ruolo di madre e quell'autorità giusta di cui si ha bisogno per tenere in equilibrio l'educazione dei figli, soprattutto quando i figli perdono una figura genitoriale e si avviano in comportamenti di disadattamento sociale. Fu lunga quella corsa, ma alla fine diede ottimi risultati, anche se io arrivai stremata al traguardo...stremata ma felice, il mio puzzle si stava per chiudere; avevo ritrovato mia figlia, avevo un nuovo lavoro, riprendevo in mano la mia vita.


 Devo fare un grande sforzo per non smettere di sognare.Apro gli occhi e metto tra i pensieri le cose buone che la vita mi ha portato, è la spinta per andare incontro al resto delle ore che sembrano sempre uguali, sempre senza via di uscita. Troverò il mio posto di quiete prima o poi ....devo solo continuare a crederci, devo solo continuare ad aspettare domani ...e  un sole nuovo sorgerà ad est ed iofuggirò di qua, incontro alla sua sua luce con la mia vita tra le dita.

L'incontro





Tante parole,dopo tanto raccontarsi e descriversi nelle emozioni, dopo tante lunghe chiacchierate dietro il telefono...la voglia di vederti diventava urgente, un bisogno, una fame, guardarti negli occhi e capire che animale eri, se mi somigliavi davvero cosi, se davvero era cosi forte quella sintonia che ci rendeva speciali in quel percorso di ricerca ognuno nelle emozioni dell'altro.L'odore lo sentivo e sapevo che anche tu mi annusavi. Era un odore di passione, di voglia di pelle su pelle, di respiri....la tua essenza, di quello volevo nutrire il mio corpo e la mia anima, la mia testa fonderla con la tua. Eccoti qui,davanti a me, un pò emozionata ma ...eri quello che aspettavo, era proprio cosi che stavi nei miei pensieri. E giu parole, e mentre parlavo desideravo....e piu desideravo e piu parlavo fino a quel bacio,di lingue e di mani curiose che cercavano, frugavano, pretendevano ...arrivavano dritti nel cuore di un eccitazione animale, tra le gambe, tra cosce umide bramose di aprirsi ad accogliere, a donare piacere e godimento e appagamento di cuore, corpo e mente. L'odore era forte, era odore di animale che volevo. Su di te saziavo le mie voglie , appagavo le tue e questo mi dava un piacere assurdo, che sicuramente non avevo mai tirato fuori da me...godevo, godevo di te e guardavo il tuo viso pieno del mio e del tuo piacere.Eri il mio maschio, il mio uomo, il mio incastro perfetto.Le mie mani scivolavano sulla tua pelle sudata, leccavo il tuo sapore memorizzandolo in un desiderio crescente...il tuo sesso duro tra le labbra era soddisfazione e bramosia di sentirti spingere dentro di me alla ricerca del culmine di quel piacere delirante. Mi eccita ricordare quei momenti.



Il sole aveva iniziato ad alzarsi ad Est ed io m'incamminai per andargli incontro.

4ltdisangue





Riprendo da qui e ricomincio a sognare, a deporre sogni nel cassetto senza girare la chiave, ogni tanto lo apro e mi faccio una nuova dose di entusiasmo.
Cerco tra i nuovi giorni, un inizio, una condizione. Dove guardare in quel mondo di solitudine di cui ho fatto rifugio...dove guardare se ho cancellato tutto l'ovvio intorno a me? Ho tagliato via tutto cio' che mi riporta al passato, al dolore, cancellato volti e voci e mi mancano le emozioni...quelle che sono chiuse nel cuore di una donna che ha buttato il proprio corpo e la propria anima in fondo ad un dimenticatoio profondo come un pozzo; diventa forte la voglia di attingerle ancora. Questo è un altro passo verso la rinascita , nel sentiero che conduce verso una nuova vita.
La mia femminilità messa a dura prova dal tempo, devo ritrovare l'entusiasmo, far riemergere quella sensualità domata e sopita da troppo non amore, non desiderio, rassegnazione.
Quanto tempo che le mani di un uomo non sfiorano il mio corpo...troppo tempo. I miei desideri tornano ad essere vivi.
Nel mio quotidiano non ci sono frequentazioni appetibili, solo buoni amici con i quali l'idea di un contatto fisico non mi sfiora nemmeno e poi non voglio qualcosa di banale da dimenticare la sera tornando a casa, voglio un'emozione forte, voglio qualcosa che mi dia di nuovo i brividi, un posto caldo in cui star bene.
La solitudine di una sera e la curiosità mi portano tra le chiacchiere di una chat, cerco tra i bip dei messaggi quello che non vedo intorno a me nel reale, e poi nel virtuale tutto è più semplice ...non ci metti la faccia. scruto i nickname di ogni contatto cercando un interesse per creare un approccio...qualche parola e poi cadono tutti nell'indifferenza dello scontato
 Quanta fantasia ha l'essere umano nel crearsi un involucro virtuale , un personaggio da interpretare che poi cade nell'ovvio dell'arrapamento solitario serale. Non cerco un incontro di sesso e in quella chat è scontato solo quello.
Che gusto orrido chiamarsi 4ltdisangue, ma questo che pensava quando ha creato sto nickname?Ho scartato un infinità di volte i suoi inviti a messaggiare e ancora insiste?! ma stasera sono troppo sola per restare tra i miei pensieri...ciao, chi sei?....invio...Tanto non ti prenderò sul serio, magari ti faccio giocare un pò tra i miei pensieri, tra i miei desideri e poi ti farò sparire cosi come sei arrivato...con un bip...Lo sente, sente che non ho interesse e fa per mollarmi. No, non ci posso stare,vieni qui e fammi compagnia, non lasciarmi sola tra i miei pensieri...e bla, bla, bla e giu parole e inizio a sentire che li dietro c'è un uomo.
Tante serate sono seguite a quella ed ho scoperto che 4ltdisangue è solo la definizione di un uomo, un essere umano .


Quanti sorrisi sfiorati dietro tutto quello scriversi parole...fino alla tua voce serena e rassicurante, fino a te che diventavi un volto conosciuto e amico, e ogni volta una nuova emozione.

Le sirene hanno smesso di cantare

Questo rifugio fatto di pensieri lenti , ossessivi, che strozzano sorrisi e mi tolgono la voce, mi rubano parole. Sono prigioniera qui in un labirinto da dove è difficile uscire.